GIULIO COLTELLACCI

Scene e costumi

Per circa quarant’anni Giulio Coltellacci si è dedicato con passione al teatro in ogni sua forma firmando le scene e i costumi di spettacoli di prosa, balletto e lirica, mentre con Garinei e Giovannini ha dato brio alla commedia musicale. Debutta negli anni Quaranta con Guido Salvini firmando spettacoli per il teatro Quirino e il teatro Valle a Roma, l’Olimpico di Vicenza, l’Arena di Verona, la Fenice di Venezia, il Teatro Greco di Siracusa. Nel ’46 lavora a Parigi per Vogue firmando la copertina del primo numero post bellico. La fortunata collaborazione con la rivista di moda dura a lungo, ma Coltellacci non interrompe i contatti con il teatro italiano lavorando a Milano con Giorgio Strehler per il Piccolo e a Roma con Luigi Squarzina, mentre a Firenze partecipa a varie edizioni del Maggio Musicale Fiorentino. Negli anni Cinquanta  avviene l’incontro con Garinei e Giovannini, un lungo sodalizio scandito dal successo di commedie musicali indimenticabili come Gran Baldoria, Attanasio cavallo vanesio, Buonanotte Bettina, Rinaldo in campo, Rugantino, Ciao Rudy, Alleluja brava gente, Aggiungi un posto a tavola,  per citarne solo alcune. Con l’introduzione di scenografie spettacolari e tecnicamente complesse, apprezzate non solo in Italia ma anche all’estero, Coltellacci ha contribuito alla trasformazione della rivista in commedia musicale. Proprio la costruzione dell’arca in scena, fragoroso colpo di teatro di Aggiungi un posto a tavola, gli ha fatto guadagnare il titolo di “mago tra le quinte”. Le originali trovate sceniche di Coltellacci hanno segnato anche il successo di spettacoli come il Ballo Excelsior diretto da Carlo Crivelli che debuttò al Maggio Musicale Fiorentino nel ’67 per essere poi ripreso al Teatro alla Scala dove viene rappresentato ancora oggi, opere liriche e diversi balletti come quelli firmati da Roland Petit per l’Opéra di Parigi e di Marsiglia. Versatile, curioso, instancabile lavoratore animato da una vulcanica fantasia oltre che da un’indomabile gioia di vivere, parallelamente al teatro Coltellacci si è sempre dedicato con successo ad altre attività artistiche: la moda, l’arredamento d’interni, il cinema, la fotografia e la pittura, passione che lo ha accompagnato fino alla fine.

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